I posti segreti sono quelli in cui si va a nascondere la Felicità, quelli dove passano milioni di persone ogni settimana e nessuna di queste si preoccupa di legare un ricordo a quelle mura. Eppure lei è lì, tra quei sanpietrini e quel rumore del Tevere in sottofondo, tra i marciapiedi poco illuminati e il parcometro troppo lontano dalla macchina in sosta. Il martedì pomeriggio si rifugia nella saletta di un cinema multisala: un gigante del consumismo caotico del sabato sera straordinariamente deserto per noi due e la signora dietro al bancone delle bibite. Tanto buio per poter sorridere senza trattenersi, lontano dagli occhi indiscreti pronti a giungere a false conclusioni, felici nel regalarsi due ore di silenzio e pop corn, liberi di spegnere il cellulare senza dover dare spiegazioni a nessuno.
Io che anticipo le battute a memoria, perché ho già letto tutte le recensioni circolanti sulla rete, e ti ho trascinato lì con l’inganno perché un regista tanto sentimentale quanto perspicace ha utilizzato la mia canzone preferita come colonna sonora. Tu che protesti (“due ore di film per otto minuti di canzone che già conosci”) solo per poter recitare la tua parte piena di eterno e compiaciuto disappunto: l’Oscar dovrebbero darlo a noi per tutte le volte che fingiamo di non essere d’accordo, alle tue imitazioni in macchina al ritorno e a quegli stessi otto minuti di canzone urlati al semaforo con i finestrini abbassati.
Io che avrei voluto vedere insieme i protagonisti sul finale e spingo persino gli attori del grande schermo a fare il primo passo suggerendo a Hugh Grant di seguirla in macchina e dirle ciò che prova. Tu, che non capisci né ritieni necessario tutto il pathos del corteggiamento, mi ricordi puntuale che il copione è già stato scritto e nessuno lo cambierà durante la proiezione grazie ai miei suggerimenti.
Mentre Roma sta lavorando, facendo la fila alla posta, prendendo i bambini a scuola, contribuendo alla propria emissione di CO2 nel traffico del raccordo e programmando il proprio weekend già dal martedì – come un pesce boccheggiante dietro la scrivania dell’ufficio ed illudendosi che due giorni a settimana bastino per rifarsi una vita – la Felicità ti trascina con l’inganno nella saletta di un cinema multisala.
Due ore di film per otto minuti di canzone.
Quel che di bello c’è nella vita è sempre un segreto. Per me è stato così. Le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte.
Ma poi ci sono i segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità. – Baricco
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cara Lavinia Ro, mi emoziona ogni articolo!!!!!!!!!!!!! io sono un pó su una nuvoletta già di mio, ma come scrivi mi fa impazzire:)
Che bello Cèli …e pensa che basta solo un pizzico di leggerezza per dare colore a banali fatti quotidiani!
Da quando l’ho scoperto sono una persona più felice, provare per credere!